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una mostra virtuale

Copyright 1989-2020 Michael Sciam - Edizioni artuno

                       

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Questa pagina presenta un rapido excursus visivo sulla transizione dai primi dipinti naturalisti fino alle ultime composizioni astratte;
un percorso che nella realtà ha preso forma nel corso di quarantacinque anni attraverso non meno di seicento opere.

Cliccando sulle immagini, se ne apre un formato più grande. Cliccando sul testo in grassetto si aprono delle finestre di approfondimento.

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Mondrian inizia la sua attività dipingendo acquerelli, gouaches ed oli nello stile tradizionale della pittura olandese (1 - 2 - 3 - 4).

 

Intorno al 1907 il pittore inizia ad usare colori dalle tonalità espressioniste (5 - 6 - 7).
Allo stesso tempo i paesaggi iniziano ad emergere come estensione orizzontale (4 - 6 - 8)
mentre in altre opere dello stesso periodo prende corpo uno spazio tutto verticale
evidenziato dalle sagome di mulini, fari e campanili di chiesa (5 - 7 - 9).

 

L'estensione orizzontale della natura e lo sviluppo verticale delle costruzioni umane si uniscono idealmente nelle parvenze di un albero (10 - 11) che poi evolve in senso cubista (12).

 

L'interazione fra orizzontali e verticali si moltiplica e si infittisce generando uno spazio complesso e mutevole (12) che, nel centro di due nuove composizioni, raggiunge un equilibrio più stabile e permanente dapprima in un rettangolo (13) e poi in un quadrato (14).

 


Il quadrato ed i "quasi quadrati" che
si sono generati in 14 si aprono al colore (15),
ed assumono forme precise e più consistenti
in nuovi dipinti (16 - 17).

 

In tutte le opere successive ritroviamo sempre una o più proporzioni quadrate (da 18 a 22).
Quadrati che emergono fra misure, proporzioni e colori divergenti i quali generano uno spazio in divenire mentre il parametro quadrato segnala una relativa tendenza verso la stabilità.
In forma del tutto nuova ritroviamo in queste opere la dialettica fra molteplice ed uno, spazio incerto e spazio più certo che abbiamo osservato in 14.

Ogni quadrato appare diverso secondo il contesto in cui si genera. Ogni singola componente di queste composizioni è diversa dalle altre ma tutte contribuiscono ad un'asimmetrica e dinamica compensazione fra le parti che generano infine un tutto armonico. Nello spazio neoplastico la più ampia diversità crea una dinamica unità.
Si pensi qui, solo per un momento, alle implicazioni filosofiche e sociali di una simile visione.

 

 


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