Il pittore può così suggerire il mutevole aspetto della realtà (tutte le diverse relazioni fra orizzontali e verticali..) senza tuttavia trascurare un'ideale sintesi ed unità invocate dallo spirito umano di fronte all'infinita varietà del mondo. Altrove vediamo dei tentativi analoghi verso proporzioni quadrate che tuttavia non raggiungono la condizione permanente del quadrato che si osserva nel centro. La composizione esprime un equilibrio ideale (il quadrato) ed allo stesso tempo tiene conto dell'imprevedibile evolvere dell'esistente con i suoi incerti e mai del tutto raggiunti equilibri, sempre in bilico tra forze contrastanti. Pensiamo anche alla nostra vita interiore sempre contesa fra pulsioni opposte. “Nell'arte è importante distinguere due tipi di equilibrio:
1) equilibrio statico 2) equilibrio dinamico. È sempre naturale per gli esseri umani ricercare l'equilibrio statico. Questo equilibrio è ovviamente necessario all'esistenza nel tempo. Ma la vitalità, nella continua successione nel tempo, distrugge sempre quest’equilibrio.
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Nel corso della fase cubista orizzontale e verticale si compenetrano generando una molteplicità di relazioni diverse. Ogni segno è diverso in base ad una sempre nuova combinazione fra le opposte direzioni. Ogni segno è diverso ma tutti condividono una stessa intima natura e cioè il rapporto perpendicolare. |