Relevant content of these pages has been moved to: Mondrian ha iniziato dipingendo in uno stile tradizionale. Chi volesse vedere ora come egli sia giunto a questo genere di composizioni, può consultare questa pagina. Per comprendere la genesi di Broadway Boogie Woogie bisogna partire da una tela precedente che ha come titolo New York City. |
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New York City, 1942, Olio su Tela, cm.114,2 x 119,3 |
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New York City presenta un insieme di rette orizzontali intersecate da rette verticali di colore giallo, rosso e blu. Dice Mondrian nei suoi scritti che "le rette non smettono di continuare". Tracciare rette orizzontali che attraversano rette verticali significa generare in termini visivi una relazione fra entità le più diverse fra loro, vale a dire, fra entità opposte. L'incontro di una retta orizzontale con una retta verticale genera un'istantanea compresenza di direzioni opposte che si manifesta in forma di quadratini interni alle rette stesse; si tratta di piccole unità che consistono di un'intrinseca dualità a differenza di ogni singola rette che esprime univocità (solo orizzontale o verticale). Così nasce Broadway Boogie Woogie. D'ora in avanti le riproduzioni del dipinto originale si ripeteranno sulla sinistra mentre sulla destra vedremo dei diagrammi esplicativi da me elaborati per spiegare il processo che dal molteplice conduce verso l'uno di cui si diceva poc'anzi. |
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Broadway Boogie Woogie |
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Broadway Boogie Woogie - Diagramma A | |
La natura duale dei quadratini (coesistenza di orizzontale e verticale) contrasta con la natura univoca ed assoluta della retta (solo orizzontale o solo verticale) su cui essi si vengono di volta in volta a trovare. Tale contrasto genera energia che si libera attraverso continui spostamenti dei quadratini i quali cercano di compensare la parte di sé che viene momentaneamente a mancare lungo la retta su cui si trovano. Anche l'uomo nasce in uno spazio infinito qual'è l'universo naturale e vive una condizione di dualità interiore, sempre conteso fra gli istinti naturali e le istanze razionali e spirituali. Potrà sembrare irriverente paragonare l'essere umano ad un insieme di quadratini colorati ma, proseguendo nella spiegazione, si comprenderà che ciò non è affatto riduttivo. |
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Broadway Boogie Woogie |
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Broadway Boogie Woogie - Diagramma B |
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Il quadratino nasce nell'istante in cui due rette opposte si incontrano per poi riallontanarsi. Esso è quel punto in cui lo spazio virtualmente infinito della retta diventa per un istante spazio finito; uno spazio assoluto (tutto orizzontale o tutto verticale) si trasforma in uno spazio relativo (simultanea compresenza di orizzontale e verticale). Diagramma B: seguendo l'imprevedibile fluire dei quadratini, ne vediamo alcuni seguire un ritmo più costante che si traduce in una sequenze simmetrica. Si osservano sequenze sulle rette verticali e su quelle orizzontali come se lo spazio incommensurabile delle rette si contraesse per un momento in una porzione di retta più ordinata (la sequenza simmetrica) e dunque misurabile, vale a dire, uno spazio finito più esteso di ogni singolo quadratino, per poi espandersi nuovamente all'infinito. Diagramma B: nella zona segnata con 1 vediamo due sequenze simmetriche orizzontali avvicinarsi e suggerire una possibile corrispondenza in senso verticale.
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Broadway Boogie Woogie |
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Broadway Boogie Woogie - Diagramma C |
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I quadratini si uniscono in sequenze simmetriche le quali generano aree più estese che chiameremo superfici, in cui si consolida la relazione fra le rette opposte, vale a dire, l‘intima natura dei quadratini. Nelle superfici la relazione fra opposti appare più stabile e duratura anche se pur sempre soggetta a temporanee prevalenze dell‘una o dell‘altra direzione. "Bisogna compiere lo stesso movimento che è all'origine della creazione, un movimento di ordine, di simmetria, un lavoro costante che pone relazioni sempre più stabili ed equilibrate." (Vito Mancuso, L'anima e il suo destino, p.204). |
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Broadway Boogie Woogie |
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Broadway Boogie Woogie - Diagramma D |
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Rispetto alle superfici monocrome del diagramma C quelle evidenziate nel diagramma D sviluppano uno spazio interiore reso visibile da un colore diverso. Le superfici che sviluppano uno spazio interiore risentono meno del mutevole incedere delle rette e trovano in sé maggiore equilibrio fra le opposte pulsioni. In modo analogo, una persona che sviluppa e contempla la propria interiorità, vale a dire, che conosce se stessa, sarà meno influenzabile dagli eventi del mondo circostante e cercherà prima di tutto di conciliare dentro di sé i contrasti che incontra nel mondo esterno. |
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Broadway Boogie Woogie |
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Broadway Boogie Woogie - Diagramma E |
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Le superfici 15 e 16 presentano un ulteriore livello di interiorizzazione dello spazio esterno con un segmento orizzontale (nella parte alta di 15 e nella parte bassa di 16) il quale ancora contrasta con la disposizione verticale delle due superfici (come in 10 ed 11) mentre un'area quadrangolare esprime maggiore equilibrio e sintonia con la superficie che la contiene (come in 14). Tutti i colori si concentranoora nello spazio delle due superfici 15 e 16. In 17 vediamo infine i tre colori primari concentrarsi in una superficie, la più estesa fin qui osservata, composta da un campo verticale blu controbilanciato al suo interno da un quadrato rosso dentro al quale si genera un campo orizzontale giallo. Si tratta di un'equilibrata sintesi di verticale ed orizzontale (forma) noché dei colori. Questa superficie evoca unità del molteplice insieme di frammenti gialli, rossi e blu che all'inizio del processo si rincorrevano lungo le rette in cerca di compensazione ed equilibrio fra le opposte direzioni. (Diagramma F). Riassumendo, l'immagine presenta una geometria in divenire che con le rette si espande idealmente all'infinito (simbolo plastico dell'estensione fisica del mondo), mentre dalla relazione fra orizzontale (che il pittore identificava con il naturale) e verticale (simbolo dello spirituale) si sviluppa un processo (quadratini, simmetrie e superfici) che concentra progressivamente l'infinita estensione delle rette in una sintesi finita.
Da un frenetico spazio esterno (rette e quadratini) verso un più equilibrato e permanente spazio interiore (la superficie unitaria).
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Broadway Boogie Woogie |
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Broadway Boogie Woogie - Diagramma F |
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Mentre noi osserviamo la composizione, che progressivamente si concentra in configurazioni sempre più stabili, le rette non smettono di continuare e l'occhio viene così a trovarsi in equilibrio fra uno spazio che si espande, moltiplicandosi in una miriade di fuggevoli parti diverse (la molteplicità dei quadratini) e lo stesso spazio che si consolida in più durevoli relazioni. Tornano in mente le parole del teologo Vito Mancuso: "Bisogna compiere lo stesso movimento che è all'origine della creazione, un movimento di ordine, di simmetria, un lavoro costante che pone relazioni sempre più stabili ed equilibrate." |
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Broadway Boogie Woogie |
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Diagramma G |
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Rispetto ai quadratini ed alle prime superfici, la superficie 17 esprime sintesi ed un relativo stato di quiete, ma sarebbe errato pensare ad una condizione statica bensì, piuttosto, La superficie 18 presenta la stessa estensione della superficie 17 e ciò induce a confrontare le due entità. 18 non è più formata dai tre colori primari, bensì solo da rosso e grigio; come la superficie 16 (Diagramma E) che abbiamo visto essere premessa della superficie 17. La sintesi dei tre colori primari che si è raggiunta in 17 si perde ora con 18 che è formata solo da rosso e grigio; orizzontale e verticale che si controbilanciavano armoniosamente in 17 tornano a squilibrarsi con 18 dove una retta orizzontale genera contrasto con la disposizione verticale della superficie. Dopo l’equilibrio fra le opposte direzioni che si raggiunge all'interno di 17, con 18 l'incalzante realtà esterna (la retta) genera nuova opposizione. In 19 blu, giallo e rosso sono giustapposti ma non più fra loro compenetrati come in 17. La giustapposizione evoca minor compattezza e solidità dell'insieme a differenza della compenetrazione che fonde, invece, i tre colori in un'unica e più stabile struttura (17). Si osservi come sulla destra di 19 il giallo tenda già a fuoriuscire dal perimetro della superficie per confluire nel giallo delle rette circostanti. Osservando in sequenza 17 - 18 - 19 vediamo come la sintesi dei tre colori primari si disgreghi e giallo, rosso, blu si aprano alla molteplicità di quadratini sparsi in modo disordinato lungo le rette (20). In questo modo l'uno rifluisce verso il molteplice. Riassumendo il processo fin qui osservato come un'unica sequenza che non presenta soluzione di continuità, vediamo il molteplice farsi uno e poi l'uno tornare molteplice. Anche la prospettiva Rinascimentale nacque dal subordinare l'immagine al rapporto di posizione fra soggetto ed oggetto diversamente dalla pittura Trecentesca che fissava a priori la proporzione delle singole figure in base alla loro importanza. Tuttavia il rapporto di posizione fra soggetto ed oggetto messo in campo a quel tempo dalla prospettiva era di natura statica. Il molteplice che si fa uno e questo che torna molteplice è un modo di vedere e rappresentare ogni singola cosa e l'insieme di tutte le cose secondo il nostro attuale senso di realtà. Il processo che prima unisce il molteplice e poi lo dissolve è anche resa plastica della molteplicità del mondo ed allo stesso tempo di ogni singolo organismo vivente che, nascendo, concentra in sé una molteplicità infinita di parti e dopo un certo lasso di tempo si disgrega rifluendo verso il puro stato di energia. Broadway Boogie Woogie mostra un processo di crescita, costruzione e costante trasformazione come tutti i processi che si osservano in natura e come in natura nulla resta più di tanto; ogni entità non ha valore in sè ma lo acquista nella relazione con le altri parti; ogni punto è unico ed irripetibile ed allo stesso tempo parte di un processo che unisce tutte le cose. Uno spazio senza schemi preordinati dove nulla mai si ripete in modo identico e prestabilito ma tutto diventa sempre in modo libero e nuovo. Uno spazio in continuo equilibrio dinamico fra tendenza al disordine e tendenza all'ordine. Una geometria in verità tutt'altro che rigida, fredda o solo razionale come si è spesso detto parlando di Mondrian, uno spazio che a me sembra invece assomigliare molto alla vita. Con un sapiente uso di forme e colori, l'arte astratta ci parla della realtà contemplandola come si contempla l'immensità di un mare, con tutte le sue onde, ognuna diversa dall'altra ma pur sempre fatta della stessa acqua. Una certa pittura ancora insegue la realtà nella fugace apparenza di qualche onda mentre la pittura nuova contempla il divenire dell'acqua. |
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