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Luoghi dove Mondrian ha vissuto e lavorato da giovane |
L'artista verso la fine del 1890 |
Il pittore fotografato nel suo atelier nel 1909 |
1892 |
1922 |
Lo studio a 26 Rue du Départ a Parigi nel 1926 |
Un altro scorcio dello studio a Parigi |
Mondrian con alcuni colleghi ed amici |
Mondrian in visita alla Ville Savoy di Le Corbusier |
L'artista con Willy Baumeister ed altri amici |
L'artista con il suo grammofono |
Mondrian nel suo studio a Parigi |
Il pittore al lavoro nel suo studio di New York City |
Mondrian mentre lavora a Broadway Boogie Woogie ultima opera portata a termine |
Il tavolo nello studio a 15 East 59th Street NYC |
Piet Mondrian nel 1943 |
Un angolo dello studio a New York City |
Un altro scorcio dell'atelier con il Victory Boogie Woogie lasciato incompiuto dopo la morte il 1 Febbraio del 1944 |
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Piet Coornelijs Mondriaan nasce ad Amersfoort il 7 Marzo del 1872, secondo di quattro figli. Il padre è insegnante e poi direttore di una scuola calvinista. Dopo gli studi primari, il giovane Mondrian prende due diplomi per l’insegnamento del disegno e della prospettiva nelle scuole secondarie e frequenta l’Accademia Reale delle Belle Arti mentre espone occasionalmente le sue prime opere (nature morte). Nel 1892 Mondrian si trasferisce ad Amsterdam dove frequenta la Rijksacademie. L‘artista si mantiene eseguendo copie, illustrando testi accademici e vendendo qualche sua opera. Nel 1909 Mondrian si unisce ad una società di artisti partecipando a varie mostre. Per due volte la commissione esaminatrice non lo ammette al Prix de Rome. |
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Mondrian conosce Albert Van Der Briel con cui sviluppa una solida amicizia discutendo di questioni filosofiche e spirituali. Partecipa a varie esposizioni fra cui la quadriennale organizzata presso lo Stedeljik Museum. Nel 1910 trascorre un periodo a Domburg dove si concentra su alcuni temi ricorrenti (le dune, il mare, un faro, un campanile di chiesa) che saranno il punto di partenza del processo di evoluzione verso l’opera astratta. |
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Nel gennaio del 1912 Mondrian si trasferisce a Parigi dove espone a varie edizioni del Salon des Indépendants. Espone a Berlino ed a Zurigo mentre prosegue negli sviluppi della fase cubista. Allo scoppio della prima guerra mondiale, Mondrian si trova in Olanda dove resterà per i successivi quattro anni. |
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Nel Febbraio del 1921 la Galerie de l’Effort Moderne pubblica in francese il saggio di Mondrian «Le Néo-Plasticisme: Principe Général de l’Equivalence Plastique.» L’artista consegna nove opere in conto vendita alla stessa galleria che, dopo avergli versato un acconto, lo chiede indietro per mancate vendite. Mondrian è avvilito. Un amico lo aiuta facendogli commissionare dei dipinti di fiori che gli consentono di guadagnare qualche cosa e continuare nel suo vero lavoro. Nel mese di Marzo del 1922 si tiene la seconda mostra personale di Mondrian. L’esposizione si svolge a cura del Hollandsche Kustenaarskring presso lo Stedelijk Museum di Amsterdam. |
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Nel 1924 scrive il saggio «Abbasso l’Armonia Tradizionale». Scritti di Mondrian vengono pubblicati nella serie Bauhausbücher. Vende alcune opere in Germania che gli consentono un periodo di tranquillità economica. Conosce Michel Seuphor, artista, poeta e critico d’arte con cui avrà una lunga e proficua amicizia. Seuphor scriverà la prima biografia di Mondrian. |
Mondrian amava molto la musica ed in particolare la
musica Jazz sulla quale scrisse anche un breve saggio. Verso la fine del 1934 Mondrian conosce un giovane artista americano, Harry Holtzman, giunto a Parigi per conoscere il maestro olandese del quale aveva visto delle opere a New York. I due diventeranno amici e Holtzman svolgerà un ruolo importante durante gli ultimi anni di vita di Mondrian. |
Nel mese di Giugno del 1935 Mondrian riceve la visita del direttore del MoMA di New York che sta preparando una mostra sul Cubismo e l’Arte Astratta e comprenderà nove sue opere. La mostra viaggerà per tutto il 1937 in altre città americane. Kathrine Dreier acquista alcune opere che vengono inviate a New York. Nel mese di Aprile del 1933 i nazisti chiudono la Bauhaus ed il regime inizia a licenziare da pubblici incarichi gli artisti. |
Si apre a Monaco la mostra Entartete Kunst organizzata dal regime nazista dove Mondrian (erroneamente creduto tedesco) viene rappresentato con due dipinti che sono stati poi distrutti. Mondrian espone due nuovi dipinti ad una mostra organizzata a Parigi da Christian Zervos in difesa dell’arte d’avanguardia. Espone una tela ad una mostra a Copenhagen ed un’altra al Detroit Institute of Arts. Il critico giapponese Sabura Hasegawa scrive sull’opera di Mondrian. Nell’Aprile del 1938 espone quattro dipinti allo Stedelijk Museum di Amsterdam. Preoccupato dagli eventi bellici, Mondrian si trasferisce a Londra nel Settembre del 1938 dove alcuni amici lo aiutano a sistemarsi.
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Con l’aiuto di Holtzman Mondrian ottiene un visto per gli Stati Uniti che raggiungerà via nave da Liverpool il 3 Ottobre del 1940. Holtzmann affitta per l'amico uno studio e lo arreda a sue spese anche con un grammofono. Mondrian entra in contatto con la cerchia di artisti d'avanguardia fra i quali ve ne sono altri che come lui sono fuggiti dall'Europa in fiamme. Dopo un periodo di lavoro molto fecondo, all'età di 72 anni, Mondrian muore di polmonite il 1 Febbraio 1944. Nei quattro anni trascorsi a New York City, Mondrian conclude un processo di evoluzione della sua opera iniziato cinquanta anni prima nei Paesi Bassi e proseguito poi in gran parte a Parigi. Molte biografie mettono l'accento sul nuovo ambiente americano per spiegare le sue ultime opere chiamando in causa le luci di Broadway, la musica Boogie Woogie, la griglia stradale ortogonale di Manhattan. Io credo invece che tutto fosse già in nuce fin dagli inizi e questo cercherò di mostrare nella spiegazione che segue questa pagina. |
Per un più esaustivo ed avvincente resoconto sulla vita del maestro olandese consiglio la lettura della prima biografia scritta dal suo amico Michel Seuphor. A compendio delle notizie fornite da Seuphor consiglio la consultazione del Catalogo Ragionato redatto da Joost M. Joosten e Robert Welsh. |
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